Autore: Alessandra Madella
Proseguendo per Vigo di Fassa, raggiungete Tamion, piccolo borgo sopra Vigo, e all’interno dell’Hotel Gran Mugon troverete un piccolo ristorantino, L chimpl da Tamion, in cui premiare le vostre papille gustative. Qui i prodotti genuini sono lavorati splendidamente in esperimenti culinari d’eccezione: i tipici canederli si prestano a un cuore di Fassa – formaggio più delicato, il Cher de Fascia – con rape rosse e liquirizia e il cervo non può che essere al profumo di bosco. Se siete poi dei cultori del miele, ricordate di fare tappa alla Mason Del Douc (Streda de la Val, 11 – Vigo di Fassa), azienda agricola che offre visite guidate e originali confezioni regalo con caratteristiche candele di pura cera d’api.
Un altro piatto tipico della zona sono i ravioli cajoncie, piccoli e a forma di mezzaluna. Il ripieno varia da quello di spinaci, patate e fichi o zucca, ma quelli più particolari sono i cajoncè da megol vert, con erbe silvestri, e i cajoncè da clozegn, con pere selvatiche che crescono in alta montagna. A Campitello di Fassa è possibile gustare questo piatto all’Albergo ristorante Sott’Piè (Streda Marin 23) che oltre a questa portata tradizionale propone taglieri di salumi – lo speck è un altro prodotto caratteristico locale – e salsicce con i crauti. Sempre a Campitello, presso il Caseificio Sociale (Strèda de Pènt de Sera, 15) potrete assaggiare tutte le specialità del territorio, tra cui il Nostrano di Fassa e le caciotte alle erbe, e decidere poi cosa mettere nella sporta destinata al rientro a casa, scegliendo anche tra yogurt, panna, burro e tante altre ghiottonerie.
Non dimentichiamoci però delle basi: l’importanza di un pane profumato e fragrante è primaria. Che sia alle patate, ai cereali, ai semi di cumino o di papavero non importa: scegliete quello che preferite, ma provate anche lo Schüttelbrot, d’origine altoatesina, un pane croccante di segale tondo, piatto, secco e speziato, spesso esposto su una particolare scansia in legno. Altro prodotto da forno, sempre di segale ma più morbido, sono le Puces, ideali per una merenda rinforzata con speck e formaggio. Al Panificio Boninsegna (Piaz de Ciampedel, 19 – Campitello) potete sbizzarrirvi e cadere anche in tentazione sulla pasticceria.
Spostandosi a Canazei, fate una visita all’Enoteca Valentini situata in pieno centro, dove oltre ad una ricca cantina troverete tantissime specialità trentine tra cui anche miele e confetture. Per un pranzo a base di prodotti tipici, a Canazei c’è l’osteria tipica El Pael (Via Roma, 58), dove, oltre a innamorarvi dell’arredamento curato e accogliente, apprezzerete le materie prime che, come da disciplinare delle osterie tipiche del Trentino, provengono esclusivamente dal territorio. Tra le tante proposte da provare ci sono i grafons, prelibate sfogliatine di patate servite con i crauti.
Ovunque vi fermerete, avrete l’occasione di scoprire la cultura e l’ospitalità ladina. Certo un fine settimana non basta a esaurire tutta la valle: dai locali caratteristici a conduzione familiare, dove assaporare i classici della cucina fassana, ai ristoranti più raffinati con piatti d’autore c’è davvero di che essere indecisi sulla scelta. E che dire dei rifugi in quota, delle malghe o dei negozietti dove degustare i prodotti tipici? Fatevi guidare dall’istinto e ovviamente dall’olfatto!
Dove dormire. Tra le tantissime possibilità di alloggio, suggeriamo l’Hotel Enrosadira a Vigo di Fassa e il B&B Garni Tyrolia a Campitello di Fassa.
Come arrivare. In auto da Milano prendere l’autostrada del Brennero (A22) e uscire all’altezza del casello di Egna – Ora. Immettersi sulla SS48. Seguire le indicazioni per Cavalese e proseguire attraverso la Val di Fiemme fino a raggiungere il primo paese della Val di Fassa, ovvero Moena. In treno, le stazioni più vicine sono Bolzano e Trento, da cui partone le coincidenze con autobus di linea per la valle.
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