sabato 7 giugno 2014

la Pizzeria da Fausta, dal 1957 a Treviso

 
A Treviso dici Fausta e dici pizza. Ma la pizza vera, quella alla napoletana. Perché il marito della Fausta, salito da Salerno a Treviso negli anni 50, questo volle fare: aprire una pizzeria che facesse la pizza come si mangiava dalle sue parti... E così fu, fin dal 1957. E il tutto a due passi da Piazza dei Signori. L'ambiente è "antico" quanto richiede una casa in pieno centro a Treviso. Nulla di eccessivamente formale: tanto legno, pareti bianche. Perché qui il meglio viene dopo essersi accomodati. E consigliamo le pizze semplici, quelle di una volta, quelle in cui meglio si assapora il vero gusto della pizza...
 
Alfonso Mansi nacque a Scala (Salerno) il 14 marzo 1927. Primogenito di sei fratelli di una famiglia d’umili origini, il padre Pasquale faceva il contadino e la madre Trofimena casalinga lo aiutava oltre a crescere i figli. Causa le condizioni economiche non poté proseguire gli studi e dovette giovanissimo entrare nel mondo del lavoro. Prima iniziò lavorando nei campi assieme ai genitori, fece il panettiere dove purtroppo un serio incidente sul lavoro e dovette smettere. Già allora aveva un sogno nel cassetto di diventare un imprenditore, apri un ristorante in Costiera ad Amalfi, il lavoro andava bene però essendo lui una persona generosa e di buon cuore concedeva credito a molti e nelle sue condizioni non era certo il modo migliore per crearsi una stabilità economica anche perché a quel tempo era già fidanzato con Fausta ed aveva il desiderio di crearsi una famiglia.
 
Fu allora che grazie ad un caro amico che lavorava in un caseificio a Quinto di Treviso, venne a sapere che a Treviso non c’erano pizzerie e lasciò tutto e partì. Se n’andò dal suo paese con una semplice valigia di cartone, ma con il cuore colmo di speranza, tanta dignità e voglia di lavorare onestamente. Da Quinto si recava a Treviso a piedi in cerca del luogo dove avrebbe potuto realizzare il suo sogno in pratica aprire una pizzeria. Arrivo cosi in un’agenzia immobiliare ancora oggi aperta, qui conobbe una gran persona che diventò poi suo grande amico, questi gli segnalò un piccolo locale proprio al Portico Oscuro nel centro storico della città. Il locale era piccolo, ma riuscì a creare un forno, un piccolo banco, un unico tavolo, non c’era il bar e tanto meno la cucina. Qui riuscì con pochi mezzi ad aprire la pizzeria chiamata “ Da Fausta”; questo era tutto il suo mondo in una città che non era la sua, infatti, nel locale oltre a lavorare era costretto a dormirci non avendo ancora la possibilità di pagarsi un alloggio. Gli affari cominciarono ben presto ad andare bene, il prodotto offerto era buono ed al prezzo giusto perché come lui diceva sempre e’ solo una pizza e non bisogna avere pretese.
 
Dopo un anno con sacrificio a mettere da parte quel tanto che gli permise di portare all’altare la sua fidanzata Fausta e vivere con lei a Treviso. I primi tempi furono duri; riuscirono a trovare un piccolo appartamento ammobiliato e piano piano insieme costruì il loro futuro. Alla pizzeria “Da Fausta” nel 1960 seguì l’apertura di un altro locale da lui gestito sito in piazza dei Signori l’ora denominata “Itala Pilsen” elegante pizzeria, pasticceria napoletana e birreria, a questi seguì l’apertura d’altri locali. Alfonso imparò da subito ad apprezzare Treviso e i trevigiani e la riconoscenza che egli serbava nel suo cuore verso i trevigiani è stata ed è ancora presente nella fiducia che i trevigiani gli hanno e ci hanno dimostrato nonostante siano passati 50 anni. Ad oggi la tradizione della “Pizzeria da Fausta” continua con la gestione della moglie Fausta con la figlia Trofimena ed il marito Stefano.
 LA TRADIZIONE CONTINUA…





 

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