La pipa di Borso
Dopo
gli eventi della Grande Guerra nacque, originata dalla creatività,
dalla fantasia e dalle necessità economiche di qualche nostro
concittadino, la Pipa di Borso.
Ricavata
dal legno di tarpino e di marasca, intagliata dalle abili mani del
"Piparo" nelle dimensioni e nelle forme più diverse, decorata sempre ad
intaglio con figure di fiori e di animali delle nostre montagne, se ne
trasformò l'uso, per il fumo in quello di oggetto ornamentale.
Quest'arte
povera e semplice diventò la principale fonte di sostentamento per
molte famiglie di Borso fino agli anni `70, quando l'insediamento di
nuove attività produttive più redditizie e l'avvento di nuove tecnologie
ne provocarono la graduale scomparsa.
La
produzione della Pipa di Borso venne ripresa verso gli anni `80, grazie
all'impegno e alla bravura di alcuni artigiani locali che usarono come
materiale di lavorazione oltre al legno anche la ceramica.
La
Pipa di Borso era quindi destinata al mercato dell'oggettistica e
rappresentava un tipico esempio dell'artigianato locale, oltre che
espressione di una parte della tradizione, cultura e storia di Borso.
Attualmente,
perduta ormai completamente la tradizione, si possono ammirare gli
ultimi stupendi esemplari presso il Municipio di Borso del Grappa.
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