sabato 28 giugno 2014

Le Giornate Medievali portano San Zenone degli Ezzelini in Europa






Le Giornate Medievali (Nella Terra di Ezzelino) hanno portato  San Zenone degli Ezzelini a far parte della rete dei Borghi Europei del Gusto.
Una opportunità che inserisce la comunità (grazie al Patrocinio della Civica Amministrazione) nel progetto 'Comunicare per Esistere', finalizzato alla valorizzazione del territorio.
Giornalisti e comunicatori di altri borghi e altri territori 'incroceranno' le conoscenze e le informazioni su temi quali il patrimonio agroalimentare ed enogastronomico ; il patrimonio architettonico e l'abitare .
Nel corso delle Giornate Medievali si terrà la conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa
in Villa Marini Rubelli, per tracciare il percorso pluriennale del progetto.
Dopo la conferenza stampa di Treviso, la redazione della trasmissione multimediale L'Italia del Gusto ha già realizzato molte interviste in aziende di San Zenone degli Ezzelini, soprattutto quelle che hanno contribuito con sensibilità alle Giornate Medievali.



Foto news 300 

NELLA TERRA DI EZZELINO | 4-5-6 Luglio 2014
Giornate Medievali
a SAN ZENONE DEGLI EZZELINI Località Sopracastello

Programma:

VENERDI' 4 luglio - Presso Villa Marini Rubelli
"Alla tavola di Alberico"
Banchetto medievale su prenotazione con la famiglia dei Da Romano
(335 135 90 44 Antonia - 320 308 84 41 Alessandro - academia.sanzenone@gmail.com - attenzione entro e non oltre il 2 luglio 2014)

SABATO 5 luglio
- dalle ore 17.00 Piana degli Armeni, apertura manifestazione con: accampamenti medievali Borgo dei bambini, intrattenimenti vari (sino alle 24.00)
-ore 18.00-20.00 Borgo dei bambini lettura ad alta voce di storie e leggende.
-ore21.00 Corteo Storico
-ore22.00 - "DOMINIO DEL SOLE OSCURO" (Chi era Ezzelino?)

DOMENICA 6 luglio
- dalle ore 9.00 Apertura accampamenti medievali , falconeria, mercato e borgo bambini con laboratori di scriptura e tessitura
- ore 9.30 - 3° TORNEO DI TIRO CON L'ARCO "LA DISFIDA DEGLI EZZELINI" a seguire dimostrazione di Falconeria con addestramento, scaramucce e duelli a sorpresa
- ORE 21.30 "IL DOMINIO DEL SOLE OSCURO" (contina la saga dei Da Romano)
- ore 22.00 Duello con spade e mazze infuocate

ATTENZIONE DOMENICA 24 AGOSTO | ore 21.00
Presso il sito storico di San Zenone (Torre degli Ezzelini)
rievocazione dell'eccidio e fine della famiglia dei "DA ROMANO".
Alberico con la famiglia e alcuni fedeli si rifugiò nel castello di san Zenone dove venne assediato nella tarda primavera del 1260 da un esercito nemico. Il castello venne conquistato mediante tradimento il 24 agosto dello stesso anno...

La conferenza stampa alla Trattoria 2 Mori a Treviso - La presentazione delle Giornate Medievali di San Zenone degli Ezzelini

E' stata la Trattoria 2 Mori di via Bailo a Treviso ad ospitare la conferenza stampa a convivio per la presentazione dei progetti e delle iniziative di informazione di Treviso, Piccola Atene.
" Una osteria che ha visto nascere l'avventura de Il Nuovo Cagnan, con la direzione di Mirko Trevisanello e la direzione onoraria di Remigio Forcolin d'Aci Castello. Quante volte gli assatanati
redattori del roseo foglio hanno consumato ombre e cicchetti da Renato, dilazionando i pagamenti, severamente impegnati sulle quattro esse (siamo sempre senza soldi !) ".

In apertura il racconto delle Giornate Medievali di San Zenote degli Ezzelini. Presenti il Sindaco di San Zenone, il presidente della Pro Loco e 'la' Presidente della Academia Sodalitas Ecelinorum (accompagnata dal regista delle Giornate).

Foto news 300 

NELLA TERRA DI EZZELINO | 4-5-6 Luglio 2014
Giornate Medievali
a SAN ZENONE DEGLI EZZELINI Località Sopracastello

Programma:

VENERDI' 4 luglio - Presso Villa Marini Rubelli
"Alla tavola di Alberico"
Banchetto medievale su prenotazione con la famiglia dei Da Romano
(335 135 90 44 Antonia - 320 308 84 41 Alessandro - academia.sanzenone@gmail.com - attenzione entro e non oltre il 2 luglio 2014)

SABATO 5 luglio
- dalle ore 17.00 Piana degli Armeni, apertura manifestazione con: accampamenti medievali Borgo dei bambini, intrattenimenti vari (sino alle 24.00)
-ore 18.00-20.00 Borgo dei bambini lettura ad alta voce di storie e leggende.
-ore21.00 Corteo Storico
-ore22.00 - "DOMINIO DEL SOLE OSCURO" (Chi era Ezzelino?)

DOMENICA 6 luglio
- dalle ore 9.00 Apertura accampamenti medievali , falconeria, mercato e borgo bambini con laboratori di scriptura e tessitura
- ore 9.30 - 3° TORNEO DI TIRO CON L'ARCO "LA DISFIDA DEGLI EZZELINI" a seguire dimostrazione di Falconeria con addestramento, scaramucce e duelli a sorpresa
- ORE 21.30 "IL DOMINIO DEL SOLE OSCURO" (contina la saga dei Da Romano)
- ore 22.00 Duello con spade e mazze infuocate

ATTENZIONE DOMENICA 24 AGOSTO | ore 21.00
Presso il sito storico di San Zenone (Torre degli Ezzelini)
rievocazione dell'eccidio e fine della famiglia dei "DA ROMANO".
Alberico con la famiglia e alcuni fedeli si rifugiò nel castello di san Zenone dove venne assediato nella tarda primavera del 1260 da un esercito nemico. Il castello venne conquistato mediante tradimento il 24 agosto dello stesso anno...

mercoledì 25 giugno 2014

L’Ufficio Turistico del Consorzio Vivere il Grappa

UFFICIO TURISTICO: L’Ufficio Turistico del Consorzio Vivere il Grappa si trova presso il primo piano del Centro Sociale Comunale di Semonzo, frazione di Borso del Grappa, in Piazza al Paradiso 11. Esso è stato da qualche anno riconosciuto dalla Provincia di Treviso come Ufficio Provinciale di Informazione Turistica. Presso il nostro ufficio il turista può quindi trovare materiale informativo multilingue stampato proprio dalla Provincia di Treviso. L’ufficio, aperto ogni mattina tranne la domenica dalle 10.00 alle 12.00, offre grazie al suo Staff informazioni turistiche e logistiche al turista sia italiano che straniero. Accoglienza, informazioni sugli alloggi e sulle attività sportive, sui mezzi pubblici, gli orari di apertura di musei e altri luoghi d’interesse. Inoltre l’ufficio svolge il ruolo fondamentale di portare avanti ogni attività del Consorzio, dalla stampa del materiale promozionale all’organizzazione degli eventi. Da non dimenticare il coordinamento della gestione del Sito di Volo Libero Monte Grappa ed il servizio di vendita della fly card, prezioso strumento per intensificare la sicurezza e la qualità delle zone di volo.

Ufficio Turistico

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Montegrappa Tour Transalp 2014

l transalp 02Tornano le bici da strada sul Monte Grappa! Tornano le grandi emozioni della Tour Transalp! Il 3 e 4 luglio Crespano del Grappa torna ad essere località di tappa di questa importante ed amatissima competizione ciclistica amatoriale. La gara vedrà i suoi atleti (circa 1200) attraversare le alpi in sette tappe, partendo da Mittenwald in Germania per arrivare ad Arco (TN). Il 3 luglio gli atleti provenienti da Fiera di Primiero taglieranno, nel primo pomeriggio, il traguardo in piazza San Marco a Crespano dove verrà allestito il tradizionale Village con espositori e punti di ristoro. Il giorno seguente gli atleti ripartiranno di primo mattino alla volta di Rovereto. 

Il volo libero sul Grappa

IL VOLO LIBERO NASCE ufficialmente in Italia verso la metà degli anni Settanta quando qualcuno compra in America e si costruisce in garage quella che sarà la madre dei deltaplani: l'ala Rogallo. Era stata progettata negli anni sessanta da un ingegnere della Nasa come sistema di atterraggio delle navicelle spaziali ma le avevano preferito i paracaduti. L'idea geniale è stata adattarla al volo umano, attaccandoci sotto un pilota. Inutile dire che le prime ali erano molto diverse dalle attuali e anche molto più pericolose. Del resto si era agli esordi e molte conoscenze sono arrivate solo più tardi, con l'esperienza e gli studi dei primi “pionieri”. Una volta risolti i più gravi problemi di sicurezza il nuovo sport ha visto aumentare costantemente il numero di praticanti ma tutti gli anni 80 sono trascorsi in una sorta di anarchia normativa che ne ha penalizzato la diffusione. La rivoluzione è del 1990. Arrivano delle regole certe per le scuole (che ancora oggi, pur vetuste, sono di riferimento per molti paesi europei) ed è subito un successo, complice anche l'arrivo di un nuovo mezzo volante: il parapendio. Si tratta anche qui di un “adattamento”: alcuni intrepidi piloti francesi avevano cominciato ad usare i paracaduti da lancio per scendere dalle montagne. La grande praticità del mezzo (nei primi anni tutto l'occorrente stava in uno zaino di 7/8 kg) ne ha decretato l'immediato successo: era (ed è) impossibile trovare una macchina volante più semplice, leggera, trasportabile e facile da pilotare. Con l'aumento vertiginoso dei praticanti sono cresciuti anche gli investimenti delle ditte specializzate e di conseguenza i mezzi si sono rapidamente evoluti. Nel 1989 fare pochi minuti di volo in parapendio era un sogno. Già nel 92 si passavano agevolmente le 3-4 ore di permanenza in aria. Le distanze coperte sono aumentate di conseguenza: attualmente il record mondiale di distanza in deltaplano è di oltre 600 km mentre i parapendio si sono fermati intorno ai 400 e qualcosa... Al grande successo del parapendio ha fatto da contrappunto la crisi del deltaplano che, essendo più impegnativo sia come pilotaggio che soprattutto come logistica, ha visto diminuire negli anni il numero di praticanti. Dopo il boom dei primi anni Novanta il fenomeno si è stabilizzato. Le prestazioni dei mezzi sono cresciute in maniera più discreta e molta attenzione è stata rivolta all'aspetto sicurezza. Sono comparse le protezioni dorsali sugli imbraghi e molti accorgimenti tecnici sulle vele per renderle sempre più sicure. Gli zaini sono cresciuti di conseguenza e ora pesano una ventina di chili, ma ne vale la pena. Esistono comunque attrezzature specifiche da paralpinismo che utilizzano materiali speciali e pesano meno di 10 kg. Anche il numero di nuovi praticanti ha seguito questo trend e dopo una piccola crisi intorno al 2000 ora in Italia iniziano a volare circa 700 persone all'anno. I praticanti totali sono stimati tra i 5 e i 7 mila.

IL VOLO LIBERO SUL GRAPPA Il volo libero è arrivato in Grappa praticamente subito ed è stato amore a prima vista. La zona del massiccio, tra Romano d'Ezzelino, Borso del Grappa e Crespano, si presta in maniera eccellente alla pratica di questo sport. Ha una conformazione orografica che la protegge dai venti settentrionali più fastidiosi. Ha un'ottima rete stradale che permette di raggiungere elevate quote di decollo in pochi minuti. Si affaccia direttamente sulla pianura, cosa che rende il volo molto più semplice e sicuro che volare all'interno di valli montane. La sua esposizione la rende molto ricca di correnti ascensionali, indispensabili per prolungare il piacere del volo e le distanze percorse (più volte piloti decollati dal Grappa sono giunti sino in Slovenia). Ha un microclima speciale che regala almeno 300 giorni volabili all'anno. L'insieme di tutte queste condizioni la rende un'ottima palestra per chi inizia ed è infatti frequentata da scuole di tutta Europa. La nascita nei primi anni ottanta di un'importante manifestazione internazionale ha dato la giusta pubblicità a un luogo splendido e da allora il Monte Grappa si è affermato in tutto il mondo del volo libero, sino al lontano Giappone.

IL CLUB. Il V.L. Montegrappa nasce nell'ormai lontano 1979. Quando il volo libero era ancora nella sua fase embrionale, i “pazzi volanti” erano già numerosi alle pendici del monte sacro alla Patria. Fu così che quel gruppo di amici fondò, più che altro per scherzo, quello che in questi anni è diventato uno dei club più conosciuti e stimati a livello nazionale. Il primo decennio è scivolato via tranquillo, il gruppo si è infoltito lentamente ma si era più o meno sempre gli stessi e ci si conosceva tutti. Nasce in questo periodo la partnership con l'organizzazione dello storico Meeting di Pasqua che durerà quasi vent'anni e darà lustro internazionale alla zona. Con gli anni Novanta arriva il boom di nuovi soci, complice l'arrivo della regolamentazione didattica e soprattutto del parapendio, detto confidenzialmente “strassòn” dalle nostre parti. Aumentano gli iscritti e aumentano i problemi di buon vicinato con gli abitanti del paese, motivo di notti insonni per i molti direttivi che si sono susseguiti negli anni. In qualche modo però il volo a Borso è sempre stato garantito e la zona è diventata negli anni una delle più visitate d'Europa. Il V.L. Montegrappa fu tra i promotori più attivi del Campionato Triveneto , a sua volta precursore dei vari campionati regionali. Nel 1995 sbarcano a Borso i campionati italiani di parapendio e chi c'era, ancora se li ricorda, sia per l'organizzazione impeccabile sia per le manche strepitose che furono assegnate (per la prima volta si superarono i 100 km di percorso). Un'altra trovata è l'Halloween cup del 1998 durante la quale, per recuperare in qualche modo una gara guastata dal maltempo, fu inventata la speed run a eliminazione diretta e che da allora è l'appuntamento fisso di fine stagione a livello nazionale e la cui formula è stata successivamente ripresa in tutto il mondo. Dopo la fine improvvisa dell'esperienza Meeting è ancora il Montegrappa che si sobbarca l'onore e l'onere di portare avanti il tradizionale incontro di Pasqua che da oltre due decenni raduna i piloti di mezzo mondo. Si comincia nel 2000 con la sola gara di parapendio per crescere nel tempo fino al 2004 con l'Expò, la gara di deltaplano e la Coppa del Mondo di Parapendio. Il 2005 vede ancora problemi ma con ostinazione si continua nella gestione e promozione del sito di volo che secondo noi è il più bello d'Europa.
 











Risi e bisi


I bisi (piselli) di Borso del Grappa erano piuttosto rinomati, non solo nella zona Bassanese e dell’Asolano, per la loro bontà, dolcezza e delicatezza.
El biso de Borso (Fonti Marcadoc)
La tradizione narra che, per la festa di S. Marco, patrono della Serenissima, venivano offerti al Doge e ai suoi ospiti nel famoso e tradizionale “Risi e Bisi”, minestra di risi con piselli.
Clima mite e proprietà del terreno rendono possibile la coltivazione a Borso dei piselli, che si distinguono dagli altri non per un carattere genetico, ma per la loro dolcezza.
I piselli coltivati a Borso del Grappa vengono chiamati “Bisi de Borso”. Essi si distinguono dagli altri per la loro dolcezza : qualità e pregi vengono esaltati nel raccolto primaverile, è in questo momento che i semi sono teneri e di sapore delicato. Coltivazione con metodo “bio” (rotazione triennale, impiego di letame bovino, sono esclusi concimi chimici e/o pesticidi); semina autunnale o primaverile in pieno campo, raccolta a sfalcio, selezione dei baccelli in azienda.
La definizione “Biso de Borso”, protetta da marchio, si applica esclusivamente ai baccelli della varietà della specie “Pisum sativum L.” destinati al consumo allo stato fresco e coltivati nel Comune di Borso del Grappa (TV). Nella prima quindicina di giugno l’Associazione Bisicoltori di Borso organizza una mostra mercato in Piazza a Sant’Eulalia (VI) : le “Mostra mercato del Biso de Bors”.
Recette
“Risi e bisi” è ancora migliore alla primavera, preparato coi piselli freschi. Si classifica tra il risotto e le zuppe, secondo la sua consistenza. Quando è fluido, è stato preparato “all’onda”. Lasciando evaporare più di brodo, si ottiene la versione “asciutta”.
Ingredienti ::
Ingredienti :
* 200 à 250 g di riso
* 250 à 300 g di piselli freschi sgusciati
* 1 cipolla
* 80 gr di pancetta magra o prosciutto crudo
* 50g + 1 una noce di burro
* olio di oliva
* 1 l di brodo di pollo o di verdure
* sale
* alcuni fili di prezzemolo piatto
* parmigiano
Tritate mezza cipolla con la pancetta o il prosciutto crudo.
In un tegame scaldate due cucchiai di olio, fatevi dorare il trito di cipolla e pancetta
Aggiungete il riso, mescolate bene e bagnatelo con il brodo caldo dei baccelli.
Dopo cinque minuti unite i piselli, regolate di sale.
Portate a cottura il riso versando un mestolo di brodo alla volta.
Alla fine deve risultare molto morbido.
Servite con il formaggio grattugiato, insaporite con un pizzico di pepe e prezzemolo tritato. Secondo http://www.campiello-venise.com/dossier/vie/recettes/risi_e_bisi.htm

Olio extravergine d’oliva dei Colli Trevigiani



olio2
L’olio extravergine d’oliva dei Colli Trevigiani viene prodotto nella Pedemontana Trevigiana, nell’area compresa tra i confini con le Provincie di Vicenza ad Ovest e Pordenone ad Est.
I Comuni interessati sono quelli di Asolo, Borso del Grappa, Castelcucco, Cavaso del Tomba, Conegliano, Cornuda, Crespano del Grappa, Fonte, Maser, Monfumo, Pederobba, Possagno, San Zenone degli Ezzelini, Susegana, Valdobbiadene e Vittorio Veneto, per i quali è stata concessa anche la D.O.P. “Veneto del Grappa”, ai quali si sono aggiunti Cappella Maggiore, Cison di Valmarino, Colle Umberto, Cordignano, Follina, Fregona, Giavera del Montello, Montebelluna, Nervesa della Battaglia, Paderno del Grappa, Refrontolo, San Fior, San Pietro di Feletto, Sarmede, Tarzo e Volpago del Montello, per i quali la D.O.P. è in corso di riconoscimento.
Altri Comuni meno vocati, nei quali si pratica l’olivicoltura nel Trevigiano, in alcuni in forma più marginale, sono Altivole, Caerano San Marco, Carbonera, Casale sul Sile, Castelfranco Veneto, Castello di Godego, Crocetta del Montello, Farra di Soligo, Follina, Miane, Oderzo, Orsago, Pieve di Soligo, Ponzano, Revine Lago, Segusino, Sernaglia della Battaglia, Trevignano, Treviso, Vidor.

martedì 24 giugno 2014

Il sarcofago di Caio Vettonio Massimo a Sant'Eulalia

Di grande interesse all'interno della sacrestia della Chiesa di Sant'Eulalia, il Sarcofago di Caio Vettonio Massimo: fu rinvenuto a Sant'Eulalia nelle rovine della Chiesa Vecchia di San Cassiano a pochi passi dell'attuale. Il "Veterano" lo fece costruire quando era ancora in vita affinché gli abitanti del "pago di Misquile" ogni anno festeggiassero la sua memoria con fiori in primavera (Rosales) e primizie della terra in autunno (Vindemiales).

La “Saletta del Sarcofago” custodisce il sarcofago di Cajo Vettonio Fabia Massimo, Veterano, ornato di questa iscrizione:
D(is) M(anibus)
C(aius) Vettonius Fabia Maximus, Veteranus, ex militia reversus, vivos ipse sibi fecit, inque memoriam sui et colende sepolture rosis et escis, paganis Misquilen(sibus) sestertios nummus octingentos dedit, ex cuius summe reditu, rosam ne minus ex sestertiis nummis sedecim posuisse vellint et reliquum, quot est ex usuris escas rosales et vindemiales, omnibus annis, poni sibi voluit et loco uti iussit.
Agli dei Mani
Cajo Vettonio Massimo, della tribù Fabia, Veterano, tornato dal servizio militare, fece da vivo (questo sepolcro) per sé e in sua memoria e per onorare con rose e con offerte la (sua) sepoltura, lasciò agli abitanti del pago di Misquile ottocento sesterzi perché, dal reddito di questa somma, offrissero non meno di sedici sesterzi di rose e, da quanto ancora si riceverà dall’impiego del capitale, volle che gli offrissero, ogni anno, offerte a primavera ed autunno e dispose che il sepolcro fosse accessibile (per portare le offerte).
I pagani Misquilesi occupavano una plaga che abbracciava certamente tutta la pedemontana del Grappa.
Filologicamente eccezionali i due termini “Rosales et Vindemiales” indicanti “la Primavera e l’Autunno”.
Dal 1969, con una rievocazione storica in costumi romani, il desiderio testamentario di Caio Vettonio è tornato d’attualità. Il sarcofago meriterebbe, in loco, una sistemazione più decorosa! “Fu trovato a Sant’Eulalia, nelle rovine della chiesa vecchia di San Cassiano, collocata alla distanza di pochi passi dall’attuale” (G. Forlani, Notizie d’Asolo antico - Museo Civ. di Asolo 1718, p. 89).

“Biso de Borso”

Prodotti tipici


La definizione “Biso de Borso”, protetta da marchio, si applica esclusivamente ai baccelli delle varietà della specie “Pisum Sativum L.” destinati al consumo allo stato fresco e coltivati nel Comune di Borso del Grappa con tecniche agronomiche tradizionali, senza impiego di pesticidi, concimi chimici di sintesi e di tecniche di forzatura.
Il gusto delicato, la particolare tenerezza e l’equilibrata dolcezza che caratterizzano il “Biso de Borso” hanno contribuito a farne un prodotto unico e ricercato. Il clima, l’esposizione, la giacitura e la tipologia dei terreni (sciolti e con pH leggermente alcalino) giocano un ruolo fondamentale nel determinarne le caratteristiche organolettiche.
Le varietà attualmente coltivate sono di tipo mezzarama a fioritura indeterminata (Rondo, Progress 9, Star 9). La semina avviene a Febbraio-Marzo, a file, in pieno campo, su terreno preparato mediante concimazione organica, aratura e fresatura. Il controllo delle malerbe avviene mediante 2-3 sarchiature. Con lo sviluppo, la pianta si adagia sulle erbe infestanti avvantaggiandosi del microclima fresco-umido che si viene a creare a livello del terreno. La raccolta avviene durante la prima quindicina di Giugno: le piante, sfalciate in campo, vengono trasportate in azienda per la selezione manuale dei bacelli. Il consumatore acquista sempre prodotto appena colto.

Il pan "Boenk" a Borso del Grappa

Prodotti tipici


 
Il «pane boenk» è un pane confezionato con farina di frumento e di granoturco, con l’aggiunta di un po’ d’olio, qualche grano d’uva appassita e semi di finocchio.
Come sia nata l’usanza della distribuzione del pane boenk non è noto, comunque a Sant’Eulalia, veniva donato nel giorno dedicato ai morti, il 1° novembre,  a tutti coloro che partecipavano ad una funzione religiosa in ricordo dei defunti.
Il pane veniva consegnato anche ai rappresentanti dei paese che costituivano l’antico pago di Misquille (Crespano, Borso, Semonzo, Liedolo, Romano e San Zenone).
La distribuzione, molto probabilmente, si ricollega agli usi dei primi tempi cristiani (quando nel giorno anniversario della morte di un martire si concludeva la celebrazione della memoria con un pasto frugale a favore dei poveri) ed anche dei tempi pagani (di cui a Sant’Eulalia si conserva un’insigne testimonianza nel sarcofago di Caio Vettonio Massimo che lasciò 800 sesterzi per avere ogni anno sulla sua tomba «escas rosales ed vindemiales», cioè cibi a primavera ed in autunno).
Fino al 1830, la farina per confezionare il pane boenk veniva offerta a San’Eulalia dalla comunità di Mussolente.
Questa usanza andata perduta nel corso degli anni è stata ripresa circa una ventina di anni fa grazie all’interessamento dell’Associazione Culturale Sant’Eulalia dei Misquillesi, così il 1° di novembre il “pane boenk” viene distribuito a tutta la popolazione di Sant’Eulalia e dei paesi limitrofi.

I formaggi di Borso del Grappa

I formaggi di malga

L’attività di alpeggio ha tradizionalmente un ruolo vitale nell’economia rurale delle aree montane. Testimonianze scritte attestano sul Grappa la presenza di insediamenti fissi, i “Cason”, già ai primi del 1600, ma il pascolo dai vasti spazi erbosi, sottratti all’invadenza del bosco dalle continue cure dei malgari locali, era praticato certamente molto prima. Anticamente l’allevamento locale di animali era prevalentemente costituito da ovini, indice di un’agricoltura marginale e povera; nel secolo scorso la diffusione dei bovini e l’affermarsi della razza Burlina, tipica del Grappa e perfettamente adattata alle particolarità ambientali del Massiccio, ne hanno determinato l’assetto attuale. Il latte prodotto in montagna, mancando un tempo qualsiasi possibilità di trasporto a valle, sia per la mancanza di mezzi meccanici che di viabilità adeguata (la rete stradale attuale deriva dalle strade militari della guerra 15-18) doveva essere lavorato in Malga. Il relativo isolamento del Massiccio portò progressivamente all’affermarsi di alcuni formaggi tipici, prodotti ancora attualmente e da considerarsi eredi di una tradizione che si perde nella notte dei secoli. Ciò vale soprattutto per el Morlàc, che viene prodotto esclusivamente sul Grappa. Di esso si hanno notizie certe fin dalla metà dell’800. Si dice che a portare dalle nostre parti la lavorazione siano stati i Morlacchi, un popolo nomade emigrato, nel tredicesimo secolo dal Mar Caspio, prima in Dalmazia poi in Istria. Esercitavano l’attività di boscaioli e di pastori ... e sembra che alcuni di loro si siano trasferiti sul Massiccio del Monte Grappa nel periodo della Repubblica di Venezia.
Durante l’alpeggio si conducevano le mucche nei pascoli più ricchi. L’erba migliore era quella ricca di trifoglio, in particolare di “strafói mat” (Trifolium Repens), dal fiore bianco. Ottima era l’erba brucata nel primo periodo dell’alpeggio, nel mese di giugno: l’abbondanza di fiori ricchi di nettare determinava non solo un aumento della produzione di latte, ma ne migliorava la qualità, rendendolo più aromatico e di conseguenza facendo più gustosi anche il burro ed il formaggio.

El Morlàc

El Morlàc è un formaggio abbastanza magro che si presenta a pasta tenera, non morbida, bianca a taglio netto, con alcuni occhiolini gocciolanti e anche se un po’ salato rivela una delicatezza ed un sapore particolari. Per ottenere el Morlàc di ottima qualità si usa il latte della mungitura serale filtrato e versato in recipienti larghi e bassi ora in acciaio inox, un tempo di abete o di acero, e riposto nel “casón da aria” o la “giazéra”. Scremato per affioramento per circa I’80% si unisce quello del mattino intero e raccolto nella caliera di rame o di acciaio, lo si porta a temperatura di 34-35°C, si aggiunge il caglio e lo si lascia coagulare 35 minuti circa, poi si rompe la cagliata formatasi e la si gira per 3-4 minuti. Si lascia riposare per 10 minuti finché i pezzi si uniscono ancora, formando una grande palla. Successivamente con dei cesti in vimini, o di plastica, si estrae il formaggio che viene messo a sgocciolare e al mattino seguente si sala in superficie. Ogni forma si gira tre volte al giorno sempre salandola in entrambi i lati. Con il passare del tempo la forma si consolida, diminuisce in altezza, aumentando di diametro e assume il caratteristico colore Rosa-Paglierino che la contraddistingue.
Il Bastardo
II Bastardo è un altro tipico formaggio a stagionatura, grasso o semi grasso, a pasta dura cotta e leggermente bucherellata. Oltre che nelle malghe veniva prodotto in tutte le famiglie contadine, sia durante l’alpeggio che nella stagione invernale. Da qui il nome caratteristico “formaggio Bastardo”. Ha un sapore dolce, intriso di uno stimolante sapore di erbe, che si fa leggermente sapido e piccante in quello stagionato. Meno personale del Morlàc, è comunque un formaggio che acquisisce sapori e profumi diversi a seconda della malga in cui viene prodotto. Infatti il pascolo, il clima, il fuoco a legna, la tecnica del malgaro, sono i maggiori marcatori del gusto di questo formaggio.
Il burro e la ricotta
Utilizzando il siero della lavorazione di questi formaggi si ottiene dell’ottima ricotta dal sapore caratteristico. Con la panna ottenuta dall’affioramento del latte si produce un burro di ottima qualità.

Le pipe di Borso del Grappa

La pipa di Borso

 
Dopo gli eventi della Grande Guerra nacque, originata dalla creatività, dalla fantasia e dalle necessità economiche di qualche nostro concittadino, la Pipa di Borso.
Ricavata dal legno di tarpino e di marasca, intagliata  dalle abili mani del "Piparo" nelle dimensioni e nelle forme più diverse, decorata sempre ad intaglio con figure di fiori e di animali delle nostre montagne, se ne trasformò l'uso, per il fumo in quello di oggetto ornamentale.
Quest'arte povera e semplice diventò la principale fonte di sostentamento per molte famiglie di Borso fino agli anni `70, quando l'insediamento di nuove attività produttive più redditizie e l'avvento di nuove tecnologie ne provocarono la graduale scomparsa.
La produzione della Pipa di Borso venne ripresa verso gli anni `80, grazie all'impegno e alla bravura di alcuni artigiani locali che usarono come materiale di lavorazione oltre al legno anche la ceramica.
La Pipa di Borso era quindi destinata al mercato dell'oggettistica e rappresentava un tipico esempio dell'artigianato locale, oltre che espressione di una parte della tradizione, cultura e storia di Borso.
Attualmente, perduta ormai completamente la tradizione, si possono ammirare gli ultimi stupendi esemplari presso il Municipio di Borso del Grappa.

Comunicare per esistere a Borso del Grappa

L'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto, all'interno del progetto Comunicare per Esistere, ha fatto intervenire la redazione della trasmissione multimediale l'Italia del gusto, a Borso del Grappa (TV), grazie al patrocinio della Civica Amministrazione.
Dopo l'intervista al vice sindaco Flavio Domenico Dall'Agnol in Municipio, la troupe si è spostata al Mercato Contadino di Semonzo, dove ha intervistato molti degli imprenditori agricoli presenti :
Katia Citton (azienda agricola La Corte, con le sue produzioni naturali) ; l'azienda agricola biologica certificata Bepi Bordignon ; l'Associazione  Bisicoltori di Borso del Grappa ; Christian Biasion
( produzione frutta e verdura, mele, succo di mele, radicchio trevigiano) ; l'azienda agricola BorgoRive di Miane ( vini).

domenica 22 giugno 2014

L'Altratavola e Padova in Cucina





L'Altratavola : 22 anni di storia

Dal 1989, quando nacque sotto il Patrocinio della rivista l'Etichetta diretta da Luigi Veronelli,
l'Altratavola rappresenta un punto di riferimento per le battaglie sulla qualità agroalimentare.
Luigi Veronelli aveva creato nel 1983 L’Etichetta, il periodico più lussuoso e graficamente impegnato d’Italia, e che si è proposto come “vera e propria guida alla vita materiale”, attraverso l’incontro estetico con le “cose” – non solo gastronomiche – della vita di ogni giorno. L’ha diretto sino al 1994.
 
L'Associazione l'Altratavola era nata per iniziativa di un gruppo di imprenditori e giornalisti del settore agro-alimentare,provenienti dal Piemonte, dal Friuli Venezia Giulia e dal Veneto.
L'Associazione ha sempre voluto collegare i diversi protagonisti della filiera ,in una sorta di
'triangolarità' originaria : produttori, operatori del mondo dell'informazione e della comunicazione,operatori commerciali (siano essi ristoratori, osti, enotecai,esercenti, macellai,gastronomi, ecc.).
Lo scopo : sviluppare iniziative di orientamento alimentare dei consumatori mediante campagne di informazione 'mirate' nelle comunità locali e creare una alleanza dei produttori e degli operatori commerciali onesti,capace di valorizzare il Made in Italy a Tavola.
Il Movimento aveva sempre esplicitato nel suo percorso storico,una sorta di riferimento 'ideale' alle battaglie che il giornalista enogastronomo Luigi Veronelli aveva condotto in difesa della qualità.
L'Altratavola nasce infatti nel 1989 , a Padova , tenuta a battesimo dalla rivista l'Etichetta diretta da Luigi Veronelli.


L'Altratavola e Padova in Cucina

L'Associazione l'Altratavola ha promosso due incontri nelle Terre Padovane, con la partecipazione di Luigi Veronelli. Il primo incontro si svolse a convivio presso il Ristorante Antico Brolo (nella sede originaria vicino a Prato della Valle), il secondo onorò la cucina tradizionale padovana, con una visita alla Trattoria al Tunnel di Busa di Vigonza. La rivista L'Etichetta realizzò un inserto di ben sedici pagine, 'Padova in cucina'.
Giovanni Coppiello, autentico 'patron' della carne equina e titolare di una azienda di Vigonza fece conoscere i propri salumi e le proprie eccellenze. Così Bruno Sganga, giornalista ed enogastronomo, coordinatore di tutte le iniziative editoriali di Luigi Veronelli, scrisse il primo libro con testi e ricette a base di carne di cavallo.


Padova in Cucina 2014-2015

'Comunicare per Esistere' propone fra il 2014 e il 2015 presso osterie, ristoranti, enoteche i temi di Padova in Cucina, con otto incontri a convivio (almeno uno per quartiere), la partecipazione delle trasmissioni televisive L'Italia del gusto e Il Gusto del sole-La Verità nel Piatto (Sky,La9,CafèTv24 e web) e il coinvolgimento delle comunità locali (interviste a pubblici amministratori, rappresentanti di associazioni, imprenditori uomini di cultura,imprenditori del Comune di Padova).




























sabato 21 giugno 2014

"Locande Sudtirolesi" partecipa al Treno del Gusto


Ogni giorno sentirsi benvenuti

I piaceri della cucina tipica regionale, un’ospitalità schietta e una spiccata sensibilità per la tradizione: sono questi i punti chiave del marchio “locanda sudtirolese” istituito dall’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti. Le 32 locande di tradizione sparse in tutta la provincia danno un prezioso contributo alla tutela e alla valorizzazione di una cultura dell’ospitalità che affonda le radici nella storia: con l`uso responsabile di antichi manufatti e l’impiego dei prodotti dell’agricoltura locale. Per conservare il meglio!

Val di Fassa, viaggio nella cucina ladina

Val di Fassa, cucina ladina
© gengish skan
Quando si scelgono le Dolomiti per un tour enogastronomico, la parte più impegnativa è scegliere la località. Sia la cucina bellunese che quella altoatesina e trentina danno le loro soddisfazioni, per cui, decisa la meta, il resto è in discesa. Noi abbiamo optato per è la Val di Fassa: sia perché è compresa nella famosa Strada dei formaggi delle Dolomiti (evviva il Puzzone!) sia perché la cucina ladina riserva sapori particolari che nascono da pietanze povere rivisitate nel tempo. Eccovi qualche indicazione per un weekend da buongustai! La Strada dei formaggi delle Dolomiti è stata proposta per congiungere i luoghi della produzione casearia d’alta quota, attraversando una delle parti più belle del Trentino, in cui rientra anche la zona di cui stiamo parlando. Raggiunta la Val di Fassa, il primo comune è Moena, dove viene prodotto il Puzzone di Moena presidio Slow Food, chiamato dai locali Spretz Tzaorì, ovvero formaggio saporito. In effetti la sua pasta morbida e odorosa – il segreto della “puzza” sta nella stagionatura – ha un sapore intenso con una nota leggermente piccante, che ben si accompagna con polenta e purè. Alla Malga Peniola, a 5 km dal centro di Moena, potrete gustare diverse portate arricchite con questo formaggio o gustarlo semplicemente con mostarda di cipolle, oltre ad altre prelibatezze ipercaloriche tipiche come lo stinco di maiale. Adorabile l’idea della merenda con i dolci caratteristici: le fortaes, dalla tipica forma a chiocciola, con composta di mirtillo rosso o le kaiserschmarren, imparentate con le crepes. Non preoccupatevi delle porzioni, il sentiero che porta alla malga è un toccasana per la digestione e all’andata è indicato per farvi venire un bell’ appetito. Un altro indirizzo da segnare è quello dell’Hotel Ristorante Foresta in stile tirolese: il menù è strepitoso e propone tra i primi un piatto molto presente nella cucina ladina: l’orzo, che nella versione tradizionale si presenta in zuppa,  mentre qui si veste di una più contemporanea mantecatura con trota Astro e rucola. La carta dei vini è davvero interessante, e troverete tutte, ma proprio tutte, le etichette trentine: un vero e proprio tempio è dedicato alla tenuta San Leonardo di cui sono presenti tutte le annate dal 1982.
kaiserschmarren
© Januschka25
Proseguendo per Vigo di Fassa, raggiungete Tamion, piccolo borgo sopra Vigo, e all’interno dell’Hotel Gran Mugon troverete un piccolo ristorantino, L chimpl da Tamion, in cui premiare le vostre papille gustative. Qui i prodotti genuini sono lavorati splendidamente in esperimenti culinari d’eccezione: i tipici canederli si prestano a un cuore di Fassa – formaggio più delicato, il Cher de Fascia – con rape rosse e liquirizia e il cervo non può che essere al profumo di bosco. Se siete poi dei cultori del miele, ricordate di fare tappa alla Mason Del Douc (Streda de la Val, 11 – Vigo di Fassa), azienda agricola che offre visite guidate e originali confezioni regalo con caratteristiche candele di pura cera d’api.
Un altro piatto tipico della zona sono i ravioli cajoncie, piccoli e a forma di mezzaluna. Il ripieno varia da quello di spinaci, patate e fichi o zucca, ma quelli più particolari sono i cajoncè da megol vert, con erbe silvestri, e i cajoncè da clozegn, con pere selvatiche che crescono in alta montagna. A Campitello di Fassa è possibile gustare questo piatto all’Albergo ristorante Sott’Piè (Streda Marin 23) che oltre a questa portata tradizionale propone taglieri di salumi – lo speck è un altro prodotto caratteristico locale – e salsicce con i crauti. Sempre a Campitello, presso il Caseificio Sociale (Strèda de Pènt de Sera, 15) potrete assaggiare tutte le specialità del territorio, tra cui il Nostrano di Fassa e le caciotte alle erbe, e decidere poi cosa mettere nella sporta destinata al rientro a casa, scegliendo anche tra yogurt, panna, burro e tante altre ghiottonerie.
Campitello di Fassa
© gengish skan
Non dimentichiamoci però delle basi: l’importanza di un pane profumato e fragrante è primaria. Che sia alle patate, ai cereali, ai semi di cumino o di papavero non importa: scegliete quello che preferite, ma provate anche lo Schüttelbrot, d’origine altoatesina, un pane croccante di segale tondo, piatto, secco e speziato, spesso esposto su una particolare scansia in legno. Altro prodotto da forno, sempre di segale ma più morbido, sono le Puces, ideali per una merenda rinforzata con speck e formaggio. Al Panificio Boninsegna (Piaz de Ciampedel, 19 – Campitello) potete sbizzarrirvi e cadere anche in tentazione sulla pasticceria.
Spostandosi a Canazei, fate una visita all’Enoteca Valentini situata in pieno centro, dove oltre ad una ricca cantina troverete tantissime specialità trentine tra cui anche miele e confetture. Per un pranzo a base di prodotti tipici, a Canazei c’è l’osteria tipica El Pael (Via Roma, 58), dove, oltre a innamorarvi dell’arredamento curato e accogliente, apprezzerete le materie prime che, come da disciplinare delle osterie tipiche del Trentino, provengono esclusivamente dal territorio. Tra le tante proposte da provare ci sono i grafons, prelibate sfogliatine di patate servite con i crauti.
Ovunque vi fermerete, avrete l’occasione di scoprire la cultura e l’ospitalità ladina. Certo un fine settimana non basta a esaurire tutta la valle: dai locali caratteristici a conduzione familiare, dove assaporare i classici della cucina fassana, ai ristoranti più raffinati con piatti d’autore c’è davvero di che essere indecisi sulla scelta. E che dire dei rifugi in quota, delle malghe o dei negozietti dove degustare i prodotti tipici? Fatevi guidare dall’istinto e ovviamente dall’olfatto!
Dove dormire. Tra le tantissime possibilità di alloggio, suggeriamo l’Hotel Enrosadira a Vigo di Fassa e il B&B Garni Tyrolia a Campitello di Fassa.
Come arrivare. In auto da Milano prendere l’autostrada del Brennero (A22) e uscire all’altezza del casello di Egna – Ora. Immettersi sulla SS48. Seguire le indicazioni per Cavalese e proseguire attraverso la Val di Fiemme fino a raggiungere il primo paese della Val di Fassa, ovvero Moena. In treno, le stazioni più vicine sono Bolzano e Trento, da cui partone le coincidenze con autobus di linea per la valle.

La gastronomia della Val di Fiemme


Val di Fiemme vuol dire antiche tradizioni e sapori autentici, un viaggio alla scoperta della sua gastronomia permette di incontrare una squisita tradizione culinaria ma anche una storia e una cultura ricche di fascino e di suggestioni.
Gastronomia Val di FiemmeLa cucina trentina, e in particolare la cucina della Val di Fiemme, sono fortemente legate alle vicende storico-culturali che hanno attraversato questi territori. La gastronomia della Val di Fiemme è il risultato di un felice connubio tra le tradizioni dei popoli di lingua tedesca e la tradizione tridentina, che nasce da un miscuglio di usanze lombarde e venete.
Le numerose ricette acquisite dal mondo tedesco si uniscono ad una tradizione culinaria rimasta intatta nel tempo e legata alla semplicità della vita contadina di una volta. Ad ingredienti come le patate e i crauti si uniscono quelli più legati al mondo contadino come il frumento, il miglio, il sorgo e il grano saraceno per dar vita a ricette gustose e irresistibili, come il gulash e i canederli “Knödel” di importazione nordica, la polenta, i tradizionali ravioli "cajoncie", la zuppa d’orzo.
La Val di Fiemme è nota per la produzione di una grande varietà di formaggi, come il Dolomiti, il Fontàl, il Valfiemme, e delle deliziose ricotte di capra, ma soprattutto per il famoso Caprino di Cavalese da assaporare con l’ottimo miele della Val Di Fiemme, autentica essenza della flora e dei profumi della valle.
I formaggi non sono l’unica specialità da assaporare, infatti i salumi freschi o stagionati come lo speck, il miele, le marmellate e i piccoli frutti, i dolci come lo strudel e le frittelle di mele, la selvaggina, i funghi, le mousse di Trentingrana, la vasta offerta di Vini e la pregiata Birra di Fiemme completano una gastronomia davvero ricca e saporita.
L’offerta enogastronomica della Val di Fiemme è genuina e naturale, non solo grazie al rapporto diretto con i produttori, alla valorizzazione dei prodotti a chilometri zero e alla riscoperta di antichi sapori e saperi, ma anche grazie all’aria e alle acque pulite della Val di Fiemme, immersa in una natura incontaminata.
Tanti sono gli eventi e le manifestazioni dedicate al gusto e ai sapori della Val di Fiemme, tante le strutture ricettive riunite nel gruppo “Tradizione e gusto” pronte ad accogliere i propri ospiti per una vacanza enogastronomica in Val Di Fiemme.
Gastronomia Val di FiemmeLa Val di Fiemme offre l’occasione di percorrere la Strada dei Formaggi delle Dolomiti, un viaggio tra il gusto, ma anche tra la natura e le tradizioni, alla scoperta dei sapori e delle atmosfere di questa valle, un’esperienza in grado di coinvolgere e soddisfare tutti i senti per un meritato soggiorno all’insegna dei piaceri della tavola. Ma non finisce qui, durante l’anno infatti gli appuntamenti fissi dedicati al gusto sono:
A giugno, "Il prato nel piatto", a Predazzo, un affascinante percorso enogastronomico che coinvolge 5 ristoranti nel proporre piatti e ricette tipiche reinterpretate con creatività; ad agosto “Agriculture”, percorsi interattivi per presentare e valorizzare i prodotti tipici del trentino; a settembre “Desmontegada de le caore” e “Desmontagada de le mucche” sfilate delle capre e dei bovini di rientro dal pascolo estivo accompagnate da mercatini e degustazione di prodotti tipici, un’occasione unica per avvicinarsi alle antiche tradizioni e per vedere i paesi della Val di Fiemme in atmosfera di festa.

Conferenza stampa di presentazione del progetto “ Treno del Gusto”

 Venerdì 20 giugno 2014 ore 11,00 nella Sala dell’APT della Valle di Fiemme in Via Fratelli Bronzetti N. 60 a Cavalese.

Il progetto “ Treno del Gusto” , partito come in sordina come idea nelle valli dell’Avisio, è progressivamente cresciuto in adesioni raggiungendo una dimensione regionale ed extraregionale.
Questo è stato grazie alle adesioni e collaborazioni che di volta in volta hanno aderito a questa iniziativa da parte delle APT Val di Fassa, Fiemme, Altopiano di Pinè e Val di Cembra , Condotta Slow Food della Valsugana, HGV  -Associazione Albergatori della Provincia di Bolzano, e Associazione ToBe Incentive di Brescia che gestisce il servizio ferroviari del “ Treno dei Sapori”
Sono a dare conferma che la conferenza  stampa di presentazione della manifestazione si terrà  venerdì 20  giugno  a Cavalese ore 11,00  nella Sala dell’APT Val di Fiemme in Via Bronzetti N. 60.
Con l’occasione verrà data pubblica notizia del Convegno dedicato al Treno del Gusto che si terrà nell’Aula Magna del MUSE a Trento  lunedì 30 giugno ore 09.00 e verrà data informazione da parte dei collaboratori al progetto circa i progetti inseriti in questo percorso.
Il progetto in oggetto  verrà successivamente  presentato in Svizzera,  a Lugano alla stampa internazionale nel mese di luglio in quanto anche il Canton Ticino farà parte di questo percorso che ci porterà nel 2015 a essere presenti all’Expo di Milano.
Altra Conferenza stampa internazionale è prevista a Milano nel mese di settembre.
Il progetto “ Treno del Gusto” che per la prima volta proponiamo nei nostri territori è l’inizio di un percorso progettuale che avrà come fase successiva l’organizzazione ad inizio di dicembre 2014 del “ Festival del Gusto” che Transdolomites organizzerà in collaborazione con il Comitato Internazionale European Heritage del quale siamo diventati partner .
Massimo Girardi   Associazione Transdolomites  Cell. 320.4039769
treno del gusto fiemme

Un salto a Delizie Welponer, a Cavalese

I giornalisti e i comunicatori della tramssioine multimediale L'Italia del Gusto hanno visitato a Cavalese Welponer.
Delizie Welponer, propone il meglio delle produzioni artigianali della Val di Fiemme e del Trentino Alto Adige.
Un tour del gusto che vede protagonista lo speck, i funghi, il miele, le confetture e quant'altro di buono il territorio offra.
Una fornita enoteca, con quasi 300 etichette di vino, oltre che grappe e distillati per tutti i gusti.
Per darvi un offerta davvero completa.







Bottega Storica Trentina 
 



Delizie Welponer vuole offrire una vera shopping experience, sia con il punto vendita di Cavalese, dove il viaggio attraverso il territorio è accompagnato da professionalità e cortesia, sia con il servizio spesa-online, grazie al quale l'acquisto dei prodotti è facile e comodo anche da casa.


Delizie Welponer, non è un semplice negozio di prodotti tipici, seppur nato da poco, ha alle spalle anni di storie ed esperienze, poiché è il frutto di una vera e propria impresa distributiva a gestione famigliare, che ha più di 40 anni di presenza sul territorio della Val di Fiemme.

E' infatti nel 1965 che Cornelio Welponer, assieme alla moglie Frida, aprono il primo self-service di generi alimentari nel centro di Cavalese, sulla via principale di via Bronzetti, in un ampio spazio di duecento metri.
Nella gestione del negozio entra pian piano a far parte anche il figlio Mario, attuale titolare dell' attività, e la moglie Margherita.
Nasce così il supermercato Welponer, per i paesani il Vegè, dotato di reparti salumi e formaggi, macelleria, frutta e verdura.
Il supermercato Welponer diventa negli anni sinonimo di cortesia, genuinità, garanzia, e oltre a essere punto di riferimento per la popolazione locale, lo diventa anche per i turisti che ogni anno soggiornavano in Val di Fiemme.
Con grande attenzione al mercato in evoluzione, Mario fu uno dei primi a curare poi un reparto di prodotti tipici, con le grappe, i vini, i mieli, i formaggi e lo speck.

Negli anni 90 Mario rileva un negozio adiacente, facendo in modo da potervi accedere anche dall'interno del supermercato e lo trasforma in una piccola nicchia tutta in stile rustico.
Il negozietto, allestito dalla vena creativa della moglie Margherita, ha da subito un grande successo: vi vengono esposti solo prodotti tipici regionali, con particolare cura nella selezione dei vini, e delle grappe, dello speck, dei funghi.
Nasce così l'Angolo delle Delizie, vera e propria vetrina di tante specialità regionali e non solo.
Dopo il 2002 anche la figlia di Mario, Valentina inizia a lavorare stabilmente in negozio, mostrando da subito grande interesse per il negozietto dei prodotti tipici.

In un crescendo di ricerca e passione verso i prodotti artigianali, genuini, vere e proprie espressioni del proprio territorio, la famiglia Welponer matura la scelta di distinguersi dalla grande distribuzione.
L'idea era quella di realizzare al posto del supermercato, un nuovo luogo di vendita, con prodotti più attenti alla dimensioni di località, territorialità e delle tradizioni eno-gastronomiche della regione, in un ambiente rustico.
E' però con gran rammarico che viene presa tale decisione, sia nei confronti di un affezionatissima clientela quotidiana che per i fedelissimi dipendenti, trasferiti nel nuovo supermercato retrostante.

Nel Gennaio 2009 hanno inizio i grandi lavori di ristrutturazione, a cura del figlio più grande di Mario, Andrea, ingeniere civile a Bologna, che si prende in carico il progetto e insieme all' architetto Pierantozzi e allo staff di Tecnoprojct e ZeroUnoLegno, riescono a realizzare in pochi mesi il nuovo spazio commerciale.

Il 15 Luglio 2009 viene inaugurato "Delizie Welponer." gestito da Mario, la moglie e la figlia.

100 metri di sfiziosità, un'ampia gamma di prodotti enogastronomici del Trentino-AltoAdige e gourmet nazionali, che la fam.Welponer ha accuratamente selezionato, per allestire un'offerta ricca, sfiziosa e caratteristica, in ambiente rustico familiare.

Inoltre con la preparazione specializzata si impegna ad offrire al cliente un valido supporto nella conoscenza delle caratteristiche dei propri prodotti, organizzando anche periodicamente delle degustazioni e degli incontri con i vari produttori, per una Shopping Experience gustosa e unica.

Non è solo un negozio di souvenir del tipico ma si propone come luogo dove la vendita si intreccia con la cultura, dove l'acquisto si intreccia con l'assaggio, dove il territorio è fulcro del negozio, ed il lusso di concedersi un piacere è accessibile a tutti.

Il 20 Maggio 2014  è stata riconosciuta ufficialmente  “Bottega storica Trentina” , targa che premia le aziende commerciali o artigianali che abbiano svolto la propria attività da almeno cinquant' anni negli stessi locali e nello stesso settore merceologico. 

Un riconoscimento importante, che valorizza l’impegno e la passione della fam.Welponer  nel corso dell’evoluzione della propria attività.

 
 
Il Marchio VèGè
   
Il Supermercato anni 60'
  
Angolo delle Delizie anni 90'
 
Delizie Welponer anno 2009
 
 
Delizie Welponer anno 2014
 
 
   

Magnifici Prodotti di Fiemme e Desmonteghe nella Val di Fiemme



Desmontegade e i magnifici Prodotti di FiemmeUna settimana dedicata alle tradizioni rurali di Fiemme ed ai suoi prodotti più autentici, a cavallo tra due delle manifestazioni più colorate e suggestive dell’estate: le “Desmontegade” di Cavalese e Predazzo. Capre e mucche scenderanno a valle dall’alpeggio addobbate a festa, portando tanta allegria nei paesi.
Durante questa settimana saranno in programma numerose attività, come visite all’alpeggio, e al caseificio per assaggiare il latte fresco appena arrivato e scoprire come nascono il gustoso formaggio Caprino di Cavalese e il famoso Puzzone a Predazzo, una rassegna gastronomica con menù a tema, e l'iniziativa “A tavola con il produttore” per conoscere i segreti del mastro birraio, del salumiere o del casaro.
Per saperne di più...

Tradizione e gusto

Dove il gusto "respira" la tradizione.

In questa atmosfera di condivisione, tutela ambientale e rispetto, piccoli ALBERGHI di CHARME, Hotel di charme Tradizione e GustoBED & BREAKFAST, AGRITUR, RISTORANTI e ARTIGIANI collaborano insieme al progetto “Tradizione e Gusto” che propone i menù chilometri zero e la riscoperta di antichi sapori e antichi saperi, legati all’offerta di qualità, alla storia della Val di Fiemme e al suo ambiente naturale.
Una proposta dedicata agli ospiti che cercano una vacanza autentica in strutture ricettive, quasi esclusivamente a gestione familiare, ricche di fascino e tradizione o che presentino i migliori requisiti di bioarchitettura e rispetto dell'ambiente.
La genuinità della gastronomia fiemmese è garantita dal rapporto diretto con i produttori, dall’aria e dalle acque pulite della Val di Fiemme, dai tempi immediati di consegna degli alimenti e dalla volontà di attingere dalla tradizione locale e dalle ricette di un tempo
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Ristoranti e gastronomia tradizione e gustoI RISTORANTI, con una cucina molto curata e legata al territorio e ai prodotti del luogo freschi di stagione, potranno soddisfare i palati più esigenti e curiosi.


Le produzioni tipiche di qualità che nascono nella nostra Valle sono valorizzate e presentate al meglio dai nostri operatori:
  • i formaggi, famoso il Caprino di Cavalese e il Puzzone di Moena
  • lo speck e i salumi freschi e stagionati
  • il miele, le marmellate ed i piccoli frutti, lo strudel di mele
  • La birra di Fiemmela selvaggina e i funghi
  • la pregiata Birra di Fiemme
  • infusi naturali a base di Grappe Trentine 
  • prodotti erboristici e cosmetici naturali

Questi sono gli ingredienti per una vacanza ricca di fascino e tradizione che offre atmosfere e sapori autentici, inalterati nel tempo.
I proprietari delle AZIENDE sono coinvolti personalmente nelle attività, gestite quasi esclusivamente a carattere famigliare, a garanzia della qualità del servizio, dei prodotti.

PRODUTTORI, RISTORATORI e ALBERGATORI garantiscono il massimo della professionalità, dello stile e della genuinità, insieme alla gentilezza e alla cortesia, caratteristiche della Val di Fiemme e del Trentino.