Milano
– Borghi d'Europa, nel quadro del Progetto “L'Europa delle
Scienze e della Cultura”,patrocinato dalla IAI (Iniziativa
Adriatico-Jonica) e da ESOF2020 (EuroScience Open Forum), promuove
nel mese di gennaio 2020 un incontro di informazione del Percorso
Internazionale Aquositas,Le Vie d'Acqua a Marano Lagunare,in Friuli
Venezia
Giulia.
Anticamente
Marano, sotto il patriarcato di Aquileia (capoluogo di una delle
provincie del Sacro Romano Impero), era il punto di forza contro i
nemici provenienti dal mare. La Repubblica di Venezia mirava a farla
sua per avere il dominio incontrastato sull’alto Adriatico;
nell’anno 1543 Marano passa definitivamente sotto il dominio della
Serenissima che come ricordo lasciò alla cittadina il dialetto
Veneto.
Vivere
Marano significa visitare le Riserve Naturali, dove tuffarsi nella
natura ed osservare dal vivo senza disturbare innumerevoli specie
acquatiche e volatili che proliferano nel loro habitat naturale; un
piccolo paradiso per i bambini e per i naturalisti.
Vivere
Marano significa tuffarsi nel passato, bastano quattro passi
nell'affascinante centro storico raccolto attorno alla torre
millenaria per accorgersene. Significa tuffarsi tra mille sapori
culinari, dove il pesce fa da padrone, legati alla tradizione
"povera" tramandata nelle generazioni.
Vivere
Marano significa tuffarsi nel divertimento popolare, con le
innumerevoli serate che accompagnano tutta la stagione estiva,
culminato in occasione delle feste paesane.
Per
tutti questi buoni motivi Borghi d'Europa incontra i giornalisti e i
comunicatori di
borghi
d'acqua di altre regioni e di altri Paesi europei a Marano,proponendo
una Via del Gusto singolare, basata sul racconto di uno straordinario
personaggio : Roberto Regeni,
pescatore-birraio,
creatore della Birra 620 Passi,che racchiude nel suo sapore storie di
mare e di pesca, di gente friulana e di parlata veneta con una
ricetta altamente innovativa studiata dai mastri birrai lagunari.
“ESOF
(EuroScience Open Forum) è il più grande incontro scientifico
interdisciplinare in
Europa.
Creato nel 2004 da EuroScience, questo forum biennale dedicato alla
ricerca scientifica - ha raccontato nella sua intervista il professor
Bruno Dalle Vedove-,e all'innovazione offre un’opportunità unica
di interazione e dibattito tra scienziati, innovatori,amministratori
pubblici, imprenditori e cittadini. Trieste è stata nominata Città
Europea della Scienza 2020 ed è stata scelta come luogo in
cuiospitare la nona edizione di ESOF, che si svolgerà dal 5 luglio
al 9 luglio 2020, e sarà accompagnata da un Festival della Scienza
aperto a tutti, Science in the City Festival che durerà invece due
settimane, dal 27 giugno al 11 luglio 2020. L’incontro si terrà
nell’area del Porto Vecchio, il vecchio scalo commerciale marittimo
di Trieste che per decenni è stato il porto dell'Impero
austro-ungarico e che ora è un patrimonio architettonico e
industriale eccezionale.Il festival invece comprenderà tutta la
città.”
“Freedom
for Science” si riferisce a una scienza che si pone problemi
aperti, anche apparentemente irrisolvibili, con curiosità e metodo,
senza restrizioni di credo o pregiudizi. “Science for Freedom”
significa d’altro canto che la scienza è un linguaggio inclusivo,
che fa dialogare persone di qualsiasi colore e genere, talvolta anche
che sono in lotta tra loro. Nel riconoscere l’importanza di tale
dialogo, Trieste si impegna a coinvolgere i Paesi dell’Europa
centro-orientale, poco rappresentati nelle edizioni precedenti di
ESOF, incrementando le opportunità di relazione, conoscenza
scientifica, sviluppo di nuove carriere e business, facendo quindi un
importante passo in avanti verso un'idea di Europa scientifica aperta
e inclusiva.
Promotore
e organizzatore dell’evento è la Fondazione Internazionale Trieste
per il Progresso e la Libertà delle Scienze (FIT) che ha anche
sviluppato un programma ad hoc, chiamato proESOF e caratterizzato da
una serie di attività che precedono,accompagnano e seguono lo
sviluppo dell’EuroScience Open Forum del 2020.m Tutti possono
partecipare proponendo eventi, spettacoli, esposizioni, laboratori e
molto altro.
L’Iniziativa
Adriatico-Ionica (IAI) è invece un forum intergovernativo per la
cooperazione regionale nell’area bagnata da questi due mari. È
nata nel 2000, con un accordo sottoscritto ad Ancona da parte dei
ministri degli Affari Esteri di sei paesi rivieraschi: Albania,
Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia e Slovenia. Al centro
della Dichiarazione di Ancona è stata posta la cooperazione
regionale quale strumento di promozione della stabilità economica e
politica e del processo di integrazione europea.
Ai
sei membri originari se ne sono progressivamente aggiunti altri
quattro: Serbia e Montenegro (dal 2002 insieme e dal 2006
separatamente), Macedonia del Nord nel 2018 e Repubblica di San
Marino nel 2019.
“Nell’arco
di tempo coperto dall’iniziativa, spiega Renzo Lupatin, presidente
di Borghi d'Europa, Milano sarà la capitale informativa del Progetto
‘L’Europa delle Scienze e della Cultura’: tutti i borghi e i
territori della rete (trenta borghi di oltre 15 paesi e regioni
d'Europa) presenteranno e racconteranno a giornalisti e comunicatori
le loro storie, mettendo al centro la riscoperta di culture e luoghi
sconosciuti”.
I
trenta borghi saranno organizzati per aree tematiche: i Percorsi
Internazionali di Borghi d'Europa, già presentati a Milano, nella
sede del Parlamento Europeo nell'aprile del 2019.
Queste
pagine vi faranno da guida.
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