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Quando si scelgono le
Dolomiti
per un tour enogastronomico, la parte più impegnativa è scegliere la
località. Sia la cucina bellunese che quella altoatesina e trentina
danno le loro soddisfazioni, per cui, decisa la meta, il resto è in
discesa. Noi abbiamo optato per è la
Val di Fassa:
sia perché è compresa nella famosa Strada dei formaggi delle Dolomiti
(evviva il Puzzone!) sia perché la cucina ladina riserva sapori
particolari che nascono da pietanze povere rivisitate nel tempo. Eccovi
qualche indicazione per un weekend da buongustai!
La
Strada dei formaggi delle Dolomiti è stata
proposta per congiungere i luoghi della produzione casearia d’alta
quota, attraversando una delle parti più belle del Trentino, in cui
rientra anche la zona di cui stiamo parlando. Raggiunta la Val di Fassa,
il primo comune è
Moena, dove viene prodotto il
Puzzone di Moena presidio
Slow Food, chiamato dai locali
Spretz Tzaorì,
ovvero formaggio saporito. In effetti la sua pasta morbida e odorosa –
il segreto della “puzza” sta nella stagionatura – ha un sapore intenso
con una nota leggermente piccante, che ben si accompagna con polenta e
purè. Alla
Malga Peniola,
a 5 km dal centro di Moena, potrete gustare diverse portate arricchite
con questo formaggio o gustarlo semplicemente con mostarda di cipolle,
oltre ad altre prelibatezze ipercaloriche tipiche come lo
stinco di maiale. Adorabile l’idea della merenda con i dolci caratteristici: le
fortaes, dalla tipica forma a chiocciola, con composta di mirtillo rosso o le
kaiserschmarren, imparentate
con le crepes. Non preoccupatevi delle porzioni, il sentiero che porta
alla malga è un toccasana per la digestione e all’andata è indicato per
farvi venire un bell’ appetito. Un altro indirizzo da segnare è quello
dell’
Hotel Ristorante Foresta in stile tirolese: il menù è strepitoso e propone tra i primi un piatto molto presente nella cucina ladina: l’
orzo,
che nella versione tradizionale si presenta in zuppa, mentre qui si
veste di una più contemporanea mantecatura con trota Astro e rucola. La
carta dei
vini è davvero interessante, e troverete
tutte, ma proprio tutte, le etichette trentine: un vero e proprio tempio
è dedicato alla tenuta San Leonardo di cui sono presenti tutte le
annate dal 1982.
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Proseguendo per Vigo di Fassa, raggiungete
Tamion, piccolo borgo sopra Vigo, e all’interno dell’Hotel Gran Mugon troverete un piccolo ristorantino,
L chimpl da Tamion,
in cui premiare le vostre papille gustative. Qui i prodotti genuini
sono lavorati splendidamente in esperimenti culinari d’eccezione: i
tipici
canederli si prestano a un cuore di Fassa – formaggio più delicato, il
Cher de Fascia – con rape rosse e liquirizia e il
cervo non può che essere al profumo di bosco. Se siete poi dei cultori del
miele, ricordate di fare tappa alla
Mason Del Douc
(Streda de la Val, 11 – Vigo di Fassa), azienda agricola che offre
visite guidate e originali confezioni regalo con caratteristiche candele
di pura cera d’api.
Un altro piatto tipico della zona sono i
ravioli cajoncie,
piccoli e a forma di mezzaluna. Il ripieno varia da quello di spinaci,
patate e fichi o zucca, ma quelli più particolari sono i
cajoncè da megol vert, con erbe silvestri, e i
cajoncè da clozegn, con pere selvatiche che crescono in alta montagna. A
Campitello di Fassa è
possibile gustare questo piatto all’Albergo ristorante Sott’Piè (Streda
Marin 23) che oltre a questa portata tradizionale propone taglieri di
salumi – lo
speck è un altro prodotto caratteristico locale – e salsicce con i crauti. Sempre a Campitello, presso il
Caseificio Sociale (Strèda de Pènt de Sera, 15) potrete assaggiare tutte le specialità del territorio, tra cui il
Nostrano di Fassa e
le caciotte alle erbe, e decidere poi cosa mettere nella sporta
destinata al rientro a casa, scegliendo anche tra yogurt, panna, burro e
tante altre ghiottonerie.
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Non dimentichiamoci però delle basi: l’importanza di un
pane
profumato e fragrante è primaria. Che sia alle patate, ai cereali, ai
semi di cumino o di papavero non importa: scegliete quello che
preferite, ma provate anche lo
Schüttelbrot, d’origine
altoatesina, un pane croccante di segale tondo, piatto, secco e
speziato, spesso esposto su una particolare scansia in legno. Altro
prodotto da forno, sempre di segale ma più morbido, sono le
Puces,
ideali per una merenda rinforzata con speck e formaggio. Al Panificio
Boninsegna (Piaz de Ciampedel, 19 – Campitello) potete sbizzarrirvi e
cadere anche in tentazione sulla pasticceria.
Spostandosi a
Canazei, fate una visita all’Enoteca
Valentini situata in pieno centro, dove oltre ad una ricca cantina
troverete tantissime specialità trentine tra cui anche miele e
confetture. Per un pranzo a base di prodotti tipici, a Canazei c’è
l’osteria tipica
El Pael (Via Roma,
58), dove, oltre a innamorarvi dell’arredamento curato e accogliente,
apprezzerete le materie prime che, come da disciplinare delle osterie
tipiche del Trentino, provengono esclusivamente dal territorio. Tra le
tante proposte da provare ci sono i
grafons, prelibate sfogliatine di patate servite con i crauti.
Ovunque vi fermerete, avrete l’occasione di scoprire la cultura e
l’ospitalità ladina. Certo un fine settimana non basta a esaurire tutta
la valle: dai locali caratteristici a conduzione familiare, dove
assaporare i classici della cucina fassana, ai ristoranti più raffinati
con piatti d’autore c’è davvero di che essere indecisi sulla scelta. E
che dire dei rifugi in quota, delle malghe o dei negozietti dove
degustare i prodotti tipici? Fatevi guidare dall’istinto e ovviamente
dall’olfatto!
Dove dormire. Tra le tantissime possibilità di alloggio, suggeriamo l’
Hotel Enrosadira a Vigo di Fassa e il
B&B Garni Tyrolia a Campitello di Fassa.
Come arrivare. In
auto da Milano
prendere l’autostrada del Brennero (A22) e uscire all’altezza del
casello di Egna – Ora. Immettersi sulla SS48. Seguire le indicazioni per
Cavalese e proseguire attraverso la Val di Fiemme fino a raggiungere il
primo paese della Val di Fassa, ovvero Moena. In
treno, le stazioni più vicine sono Bolzano e Trento, da cui partone le coincidenze con autobus di linea per la valle.